Sono molti gli attori, specialmente americani, che grazie ai cinecomic hanno ottenuto grande popolarità o, comunque, rafforzato la loro fama internazionale. Gli esempi sono numerosi, pertanto in questa sede mi limiterò a considerare quelli, a mio modesto parere, maggiormente degni di nota. Il primo che mi viene in mente è, ovviamente, Christopher Reeve nella sua straordinaria interpretazione di Superman, da molti considerata ancora adesso la migliore. Al suo attivo, già in precedenza, poteva vantare partecipazioni a pellicole di un certo rilievo, ma non vi è alcun dubbio, che indossare il costume dell'uomo d'acciaio più famoso di sempre (e anche il più imitato), abbia rappresentato un trampolino di lancio fondamentale, che lo ha proiettato nell'olimpo delle star hollywoodiane. Oltre all'incredibile somiglianza col personaggio dei fumetti, suo grande merito consiste nell'avergli donato una componente umana tale, da appassionare e commuovere milioni di spettatori. A distanza di alcuni decenni, ci viene proposto nel ruolo di Iron Man, alias il ricco playboy Tony Stark, l'attore Robert Downey Jr., in quel momento reduce da una profonda crisi lavorativa e personale. Impersonare il supereroe in armatura, lo ha decisamente riabilitato agli occhi dell'opinione pubblica. Il segreto di tanto successo è, probabilmente, dovuto alla sua capacità di alternare un'elevata opinione di sé, spesso evidenziata da battute ironiche (è ormai divenuto un cult il momento in cui Captain America gli chiede: "Sei grosso con l'armatura. Senza quella che cosa sei?", e lui gli risponde: "Un genio, miliardario, playboy, filantropo!"), a situazioni di reale apprensione per le sorti del genere umano, in cui viene svelato il suo lato più sensibile e, solo in apparenza, più fragile.
Passiamo da un paladino facoltoso a un altro, occupandoci di Batman, che tanta fortuna ha portato a più di una star. Cominciamo subito con Michael Keaton, che ha dato il via alla lunga rassegna cinematografica dedicata al Cavaliere Oscuro. Prima considerato quasi un attore di serie B, successivamente invece, corteggiato dai produttori per vari progetti mainstream. A essersi avvicinati particolarmente al carattere cupo, introverso e a tratti ossessivo del vigilante, sono stati Christian Bale nella nota trilogia (merito anche della geniale regia di Christopher Nolan), confermando i giudizi positivi della critica sulle sue abilità recitative e, contro ogni previsione, Ben Affleck, su cui tutti nutrivano non poche riserve, ma ci si è dovuti ravvedere, di fronte alla sua prova estremamente credibile e realistica. Non dimentichiamo poi, gli attori in grado di conferire grande personalità ai villain (i "cattivi") nei vari cinecomic. E in questo caso, restando ancora in compagnia dell'uomo pipistrello, la dimostrazione più lampante proviene dalla sua nemesi più celebre, ovvero il Joker. È assolutamente doveroso cominciare col grande Jack Nicholson, il primo a proporsi sul grande schermo nei panni del folle clown, offrendo un sorprendente mix di crudeltà e humor nero.
Non da meno sono stati i suoi successori, ovvero Heath Ledger, la cui performance è ormai impressa nell'immaginario collettivo, Jared Leto in Suicide Squad, fino al recentissimo Joaquin Phoenix, nel film (la programmazione nelle sale è prevista per il mese di ottobre, ma è già corroborato da voci di corridoio che elogiano il protagonista) interamente dedicato al perverso giullare, dove viene descritta la parabola discendente che lo condurrà nel mondo del crimine. Come ho detto all'inizio, gli esempi di certo non si esauriscono qui (tutt'altro!), ma quelli da me elencati, ritengo bastino a provare quanto i cinecomic siano salutari non solo per i botteghini, ma anche per la carriera (e le tasche!) di tanti attori, a volte, come abbiamo visto, perfino rimettendoli nuovamente in gioco, dopo periodi piuttosto sfavorevoli, risultando così, in qualche modo, dei veri eroi nelle proprie vite. A presto. Auguro, come sempre, buon fumetto a tutti!